Alcune fasi dello smontaggio e del successivo prelavaggio di un Rolex ref. 16610 in oro 18 kt;

dopo il prelavaggio verrà ulteriormente smontato (in particolare pietre, contropietre, gioco rimessa e barile con molla di carica):

 

 

 

Adesso quello che reputo un capolavoro...

I.W.C. cal. 8541B.

calibro che fà parte della storia dell'orologeria.....

qualche informazione in più:

 

La ricerca dell’automatico perfetto non si ferma mai. Da due secoli nei
meccanici.

  a cura di LORENZO SUTTI

 

A Le Locle, nel 1770 circa, Abraham-Louis Perrelet realizzò un Tasca che si caricava con il movimento. Anche allora esistevano «leggende metropolitane» e si narra delle lamentele di un postino che camminando e quindi caricando la molla, aveva rotto il delicato meccanismo. Ciò indusse il maestro orologiaio a mettere un fermo alla ricarica.

Per gli orologi da polso invece si parte dal XX secolo: John Harwood nel 1923 ne chiede per primo il brevetto ottenendolo nel 1924. Le invenzioni si moltiplicano fino ad arrivare, nel 1931, al rotore centrale di Rolex che ruota a 360° e carica in un solo senso (in seguito la carica si avrà anche nei due sensi) mentre la massa oscillante agiva su un arco di 120/150°. Non mancano poi altre curiosità. Il movimento rettangolare della Rolls si sposta su sfere, quello rotondo di Wig-Wag su guide. Negli anni Cinquanta Eterna pone la massa oscillante su cuscinetti a sfera e Patek Philippe impiega oro a 18 carati; inizia allora la ricerca di metalli pesanti per agevolare il movimento di carica; infatti ogni spostamento della massa oscillante, provocato dal movimento del polso, fa avanzare un componente (il rocchetto) che carica la molla.

Sino al 1957 il rotore è al centro del movimento. Nel 1958 Universal Genève brevetta il Microtor; due anni dopo con dimensioni ancora più ridotte lo sistema tra il bariletto, dove è arrotolata la molla di carica, e il bilanciere. Studi e ricerche comunque non si sono mai fermati; tra quelli del Duemila un Concept Watch di TAG Heuer che elimina i ruotisimi propri dell’orologio a favore di componenti lineari. Mentre IWC ha ripreso il sistema di carica ideato nel ’50 dal suo direttore Albert Pellaton e, senza sostanziali modifiche, lo ha scelto per il suo Portoghese automatico.

Oggi la maggior parte degli automatici impiega il noto e indistruttibile Calibro ETA 2842 e le Marche spesso lo personalizzano. Oltre a questo colosso, che fa parte del Gruppo Swatch e lavora per l’intero mondo orologiero, producono movimenti automatici anche altre aziende fra le quali Dubois-Depraz, Girard- Perregaux, Zenith. È storico il Calibro 12P di Piaget, brevettato alla fine degli anni Cinquanta. Il rotore era d’oro e lo spessore di soli mm 2,30. L’attuale 500P che indica ore, minuti, secondi al centro e data, ha uno spessore di mm 3,40.

Infine troviamo sistemi automatici anche nei Seiko: prima con l’AG System e poi con il Kinetic, in cui il movimento del polso fornisce l’energia al quarzo.

Comunque non si deve attribuire a cattivo funzionamento dell’orologio quello che dipende invece dalla nostra sedentarietà: per caricare un automatico bisogna muovere il polso. In quanto a rotore e massa oscillante sono entrambi definizioni del componente, generalmente a forma di semicerchio, che provvede alla carica della molla.

 

 

ciao..
sul mio tavolo tre bei movimenti....Omega 1120...Piaget 9P2 e Rolex 2135
mò li faccio a pezzettini.
iniziamo con una veduta d'insieme...

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iniziamo con l'Omega cal. 1120

 

 

e verifichiamo la marcia al cronocomparatore

tracciato orrendo smontiamolo tutto e cerchiamo la o le cause di questi problemi 

 

verificato che si tratta solamente di un problema di pulizia dopo un apposito lavaggio con prodotti specifici e macchina lavatrice automatica provvediamo al rimontaggio e lubrificazione

 

useremo i seguenti lubrificanti:
D5 per gioco rimessa, HP1000 per ruote lente, pivot ruote automatico e ruotismo ponte barile ed albero barile, minuteria e gioco datario, 9010 per ruota d'ancora, secondi e contropietre bilanciere , 9415 dopo epilamage sulle leve dell'ancora,  epilame con fixodrop anche sul cuscinetto rotore e  sull'invertitore, grasso 8200 sulla molla di carica e grasso frenante kluber p125 sulla parete esterna bel barile di carica.
Ecco la mia stazione d'oliatura, autoadattata. Importante piccole dosi sempre fresche.
il particolare del mio portaolio, dove a quello sopra c'è anche 9020, 8040, 8000, 9000 quartz.
i miei aiutanti saranno:
uno stecco di bosso di grosso diametro che userò come assistente, uno stecco di bosso di diametro fino, un paio di guanti in lattice, uno stecco di midollo di sambuco morbidissimo ed infine un disco di sambuco piuttosto duro per pivot e pignoni..
ed ecco si comincia.

 

 dopo la cura


ora lo faremo fermare per fine carica e poi faremo la prova al cyclotest per verificare il funzionamento dell' automatico, s'è tutto a posto ( dopo ulteriore affinatura della marcia) tropicalizzeremo cassa e movimento a 40°C chiuderemo il tutto e faremo il test sub a 10 bar...prova in acqua s'intende.

Ed ecco il seguito e la conclusione dell'intervento:

 

prima regolazione al comparatore:

 

 

seconda regolazione:

 

 

Al cyclotest:
1 ora di test durata carica 20 ore
4 ore di test durata carica 44 ore
test carica ok

test sub in calypso
pressione 10 bar test ok

intervento concluso..

 

 

Esaminiamo adesso un calibro che io reputo interessantissimo...

Omega crono Seamaster coax  equipaggiato dall'esclusivo movimento F.Piguet 1285

a cui è stato montato lo scappamento coassiale di casa Omega.

...........uno spettacolo............

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

prossimamente sul tavolo autoptico Monsieur Audemars Piguet Royal Oak DD fasi Luna

.....le promesse si mantengono....esaminiamo ora la parte relativa al datario del

Audemars Piguet Royal Oak Doppia Data con fasi luna...................

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

epilame

 

 

 

 

buona visione ed alla prossima.............

ed ecco il prossimo:

JLC Reverso Duoface cal. 854/1.....un capolavoro...

 

un po' di pendoleria

parigina

 

...arrivederci alla prossima